LETTORE RESIDENTE

IL RACCONTO DEL LETTORE RESIDENTE 2022

 

Christian Mascheroni

 TUTTA LA VITA CHE LEGGIAMO INSIEME

 

Appartati in un angolo melanconico di un vicolo di Vienna, fra la Gutenberggasse e la Kirchberggasse, Celine confida a Jesse che “se esistesse un qualsiasi Dio, non sarebbe in nessuno di noi, né in te, né in me, ma solo in questo piccolo spazio in mezzo. Se c’è una qualsiasi magia in questo mondo, deve essere nel tentativo di capire qualcuno, condividendo qualcosa.”

Quando si è fatto buio presto al giardino della Biblioteca di Rosate, al mio primo incontro come Lettore Residente, e le persone sono scomparse dentro l’ombra della sera e nel silenzio dell’ascolto, ho pensato proprio a quella scena di Prima dell’alba. Nel film di Richard Linklater-da sempre il mio preferito- i due giovani interpretati magistralmente da Ethan Hawke e Julie Delpy si ritrovano a condividere un tempo limitato durante il quale si osservano, si scoprono e si concedono l’uno alla storia dell’altro. In quello scambio di esistenze urgente si fanno l’unica, sola promessa che sanno di poter mantenere: viversi quell’istante, vivere ora.

Mentre la luce dei fari mi colpiva gli occhi e degli astanti potevo solo sentirne il respiro, percepire il loro sguardo, ho sentito che il mio viaggio da Lettore Residente doveva iniziare proprio da questo: dal reciproco sentirci.

Ci vuole un atto di abbandono e fede per creare quello spazio di cui parla Celine, per far sì che accada la magia, che si sveli quella passione divina che ognuno di noi, nella nostra vita da lettore, sente fra le mani, quando sta leggendo.

E quella sera ci siamo fidati, l’uno della storia dell’altro, e ci siamo specchiati attraverso le nostre letture, le nostre esperienze, e se anche per più di un’ora e mezza ho parlato a cuore aperto della mia esistenza da lettore, le pagine che sono state sfogliate, sono pagine che abbiamo scritto a mille mani.

Poche settimane prima, quando mi era stato proposto di vestire i panni di Lettore Residente per questo straordinario progetto europeo, promosso in Italia dalle magnifiche e intraprendenti anime di Fondazione per Leggere, l’onore di prenderne parte si mescolava alla paura di non essere in grado di portare avanti un compito così delicato e importante. Mi ero detto che non avevo nulla da insegnare, non avendo ancora imparato abbastanza dagli altri. Sarebbe stata sufficientemente forte e vera la mia voce? Le mie affermazioni avrebbero avuto la presunzione di una verità? I libri di cui avrei parlato avrebbero parlato anche al cuore degli altri?

Allora con i pazienti e propositivi Luca Ferrieri e Ulisse Politi -senza il quale nulla di questo sarebbe accaduto- ho pensato che il modo più onesto e trasparente con il quale avrei potuto dare vita ai cinque incontri sarebbe stato quello di affidare alle persone gli sguardi che mi appartengono. Gli sguardi che mi accompagnano sin dall’infanzia quando affondo il naso in un libro, ma soprattutto quando alzo gli occhi e, ricco di una nuova storia, di una nuova voce, incontro lo sguardo di altri lettori.

Lo avrei fatto attraverso le mie vicissitudini, le mie avventure e disavventure, le mie emozioni, affinché non ci fosse alcuna velleità di impartire lezioni, ma solo accendere fuochi attorno ai quale scaldarci e far nascere, spontaneamente, un dialogo. Perché i libri possiedono questa bellezza, quella di coltivare la nostra intimità aprendo sempre le porte alla conoscenza altrui, scambiandoci l’ossigeno di un romanzo, di una poesia o di un saggio, respirando la stessa aria anche se le nostre terre interiori sono le più diverse, le più lontane.

Proprio per questo desiderio di onestà e trasparenza assoluta, ho voluto coinvolgere i presenti del primo incontro a Rosate in una riflessione che mi tocca profondamente e che riguarda il rapporto che tutti noi abbiamo con i libri. Ogni lettura è un’occasione di evasione, di fuga dalla realtà per ritagliarci un momento di privata felicità. È un biglietto di sola andata verso un sogno ad occhi aperti, una lettera che l’autore spedisce al nostro io per dirci che non siamo soli. Ma quello che è scaturito dall’incontro è che un libro può essere anche il nostro specchio. È dentro le pagine che più toccano il nostro vissuto, il nostro bagaglio sentimentale ed esperienziale che possiamo ritrovare la parte più vera di noi stessi. Quando incontri un personaggio in cui ti riconosci, stai in realtà riconoscendo te stesso. A me accadde con il protagonista di Dio di illusioni di Donna Tartt, Richard Papen. Un personaggio nel quale vedevo le mie fragilità, ma anche la mia voglia di essere amato, di essere parte di un gruppo di amici. Quel tipo di aderenza con il protagonista mi aveva fatto capire, negli anni a venire, che specchiarsi nei libri è liberatorio, ma anche coraggioso. È come affrontare lo specchio della quotidianità e guardare il proprio corpo, accettare o distruggere dentro di noi quell’immagine; è vedere dietro la carne come è fatto il nostro cuore, il nostro animo, la nostra visione della vita. A volte è consolatorio, altre volte è spaventoso, ma si impara a guardarsi con onestà e a lottare per amarsi. Questo è quello che possono fare i libri e alla serata di Rosate è stato commovente ascoltare i presenti specchiarsi nelle letture che sentivano rappresentarli maggiormente. E quando hanno parlato delle loro esperienza, il lettore che è in me si è rispecchiato in loro ed è avvenuta la prima delle cinque magie del viaggio del Lettore Residente.

Pensare che la prima volta avevo capito Lettore Resiliente e già mi vedevo insieme ad un’Armata Brancaleone di lettori unire le nostre forze per proteggere i libri dalla dimenticanza e dall’indifferenza. Invece, la resilienza era quella di coloro che per oltre un’ora e mezza hanno seguito la rotta del mio aeroplano mentale che li portava da un libro all’altro, da un episodio di lettura ad uno di vita privata, atterrando sui ricordi della mia famiglia e visitando i luoghi emotivi della mia storia di lettore.

Invece, già con il secondo incontro, che è avvenuto online, ho capito che i lettori che partecipavano al progetto -bibliotecari, gruppi di lettura, appassionati di storie, promotori di cultura vera e verace- mi stavano accogliendo nelle loro residenze fatte di parole condivise e di pagine amate. Perché se questo progetto ha creato qualcosa di importante è stato lo stare sotto lo stesso tetto, mantenendo le nostre identità, scambiandoci vestiti fatti di libri caldi, confortevoli.

E di fuori e dentro si è parlato proprio al secondo appuntamento, quando ho deciso che sarebbe stato divertente e curioso condividere con gli altri la mia esperienza di moderatore di eventi letterari e di intervistatore. Uno spunto che non è nato solo perché ho avuto la gratificante opportunità, per anni, di scrivere e condurre un programma di libri chiamato Ti racconto un libro (in onda su Iris Mediaset), ma dalle farfalle che svolazzavano nel mio stomaco quando, da bambino, guardavo alle fotografie degli autori sulle copertine dei loro libri e sognavo, ad occhi aperti, di incontrarli o di diventare come loro.

Per mia fortuna, nella vita, ho avuto il modo di chiacchierare e parlare con centinaia di scrittori, alcuni dei quali dei veri e propri fari nella mia vita da lettore: Michael Cunningham, Peter Cameron, Elizabeth Strout, Mo Yan, Edmund White, Colum McCann e tanti altri. Più che interviste sono stati dialoghi che mi hanno aperto a comprendere meglio quanto la storia di un libro è inscindibile dalla persona che lo ha ideato, cullato, cresciuto ed affidato ai lettori.

Per questo l’incontro online è stato un delizioso viaggio attraverso gli scrittori che mi hanno confidato il loro modo di intuire una trama, la loro routine quotidiana, le emozioni che provano durante la stesura, ma anche una serie di suggerimenti su come, da lettori, possiamo entrare nel merito della parte più umana di un romanzo. Avere la possibilità di confrontarsi con un autore, di capirne la forza e la fragilità nel suo lavoro, dà adito a noi lettori di poter sentire ancora più nostro il romanzo, di sentirci coinvolti nel processo creativo e di sentire gratitudine per chi ci regala un libro che può fare la differenza nelle nostre vite. E poi, alla fine, questo appuntamento è stato anche stuzzicante e non sono mancate domande “gossipare” sui miei incontri con gli scrittori. Perché la curiosità non è donna: è lettore.

Devo dire che questo progetto mi ha reso particolarmente curioso della vita dei lettori ed anche se ogni incontro partiva dai miei racconti, la magia vera è quella di aver avuto il piacere di ascoltare le esperienze dei partecipanti. Tutto ciò ha sempre creato un’atmosfera di grande complicità affinità e calore, specialmente la mattina in cui ci siamo incontrati all’aperto, nel bellissimo Parco Spina Azzurra di Buccinasco. Una pungente mattinata di inizio ottobre (era esattamente il primo del mese) che non ha fermato gli amanti dei libri che, insieme a me, si sono aperti in uno scoppiettante appuntamento all’insegna delle ossessioni. Perché se c’è una cosa che amo della lettura è che svela i nostri lati più nascosti e le nostre manie più folli, trovando per la strada dei meravigliosi complici di pazzia. Così, in questo terzo appuntamento con il Lettore Residente, ho deciso di spogliarmi davanti a tutti e mostrare con orgoglio le mie numerose ossessioni: avere un libro o più libri per ogni angolo della casa, bagno compreso; leggere più libri in contemporanea così da poterne avere sempre uno perfetto per l’emozione che provo in quel momento; rubare i libri dimenticati nei luoghi in cui capisco che fanno solo da sopramobile; andare in crisi se qualcuno fa un’orecchia ad una pagina e tante altre. Una conversazione che ha scatenato in tutti gli astanti un desiderio di liberarsi e di confessarsi, facendo scaturire un momento vero e proprio di psicanalisi e, soprattutto, di reciproca accettazione. Perché leggere è una delle più belle ossessioni della vita ed è meraviglioso sapere che non si è mai soli.

Non solo non si è mai soli, ma si cresce insieme, anche se ci si arriva a conoscere grazie a progetti come questo di Fondazione per leggere. Ho spesso pensato a cosa significhi crescere come lettore e a quanto sia inscindibile il rapporto fra le letture che fai nella vita e la persona che sei e stai diventando. Al quarto appuntamento di Lettore Residente, che si è svolta nella confortevole biblioteca di Castano Primo, ho voluto creare una connessione forte con i presenti, un dialogo che toccasse punti importanti della nostra maturazione da lettori. È stato un incontro profondamente vero. Crescere con i libri significa guardare al proprio percorso umano attraverso le storie che ti arrivano e che entrano nella tua vita, a volte casualmente, a volte per tua scelta, e diventano parte del tuo DNA. Quello che ho voluto trasmettere, nella mia esperienza, è che la fortuna di essere cresciuto in una famiglia di lettori mi ha aiutato a maturare un’esperienza di condivisione e di costruzione. Ma è stata la libertà di scelta che ha caratterizzato il mio percorso. Il poter accedere all’esperienza della lettura senza paura e con uno sguardo libero. E insieme alla gente presente all’incontro ho potuto comprendere con grande emozione quanto le letture di ciascuno di noi siano delle tappe importanti di indipendenza, di pensiero critico, di accesso ai sogni più reconditi. E questa crescita, ad un certo punto, crea il bisogno di comunità, di confronto, ed ecco perché di questo progetto ricorderò sempre con gratitudine l’opportunità di aver ascoltato diversi gruppi di lettura e i fiori narrativi che ognuno di loro coltiva e fa risplendere nel nostro giardino comune di storie.

Leggere è fare esperienza di vita.

E questo progetto ha visto il suo quinto e ultimo incontro guardare proprio all’essenza dell’esperienza della lettura. Un pubblico partecipe e attento si è ritrovato insieme a me e al prezioso Ulisse all’interno della biblioteca di Corbetta dove la conversazione ha toccato il cuore delle esperienze più vivide e memorabili che i libri ci hanno permesso di fare. Esperienze che io per primo considero umane oltre che letterarie, perché a volte sono esperienze che ti fanno fare i libri stessi, come i viaggi nel mondo, le storie d’amore, le risate senza freno. Altre volte sono esperienze di vita dove i libri entrano come compagni, amanti, amici e non ti abbandonano. Diventano essi stessi segnalibri dei capitoli indimenticabili della tua esistenza. E in quella serata è stato particolarmente bello ascoltare le esperienze dei partecipanti, capire quali fossero i libri ai quali loro fossero legati o grati per aver permesso loro di rendere ancora più forte quel momento. Una serata che ha chiuso in maniera spontanea un cerchio, dentro il quale ognuno di noi ha trovato il suo posto e, allo stesso tempo, un cerchio formato dalle emozioni di ogni lettore che è in noi.

Se ho speso tante parole per raccontare questo progetto, non ho parole per dire quanto io sia grato e felice di questa opportunità di bellezza e crescita personale. Avevo ragione. Non ho nulla da insegnare. In queste tappe mi sono portato a casa io dei grandi insegnamenti, che ho ascoltato attraverso aneddoti, confessioni e piccole, immense storie personali. E poi gli sguardi: quanti libri si sono scritti in questi incontri solo attraverso il guardarsi, il percepirsi, il riconoscersi.

Cosa rimane? Una promessa. Quella di stare tutti quanti dentro la storia che abbiamo scritto insieme in questo periodo e di poterci sfogliare anche a distanza di tempo, lasciando aperto il dialogo a chiunque voglia partecipare, da qui a sempre.

Grazie di cuore.

Il vostro Lettore Residente Christian Mascheroni.

Bonus Track:

50 LIBRI AI QUALI SARO’ SEMPRE GRATO NELLA VITA

 

1) ALICE NEL PAESE DELLE MERAVIGLIE di Lewis Carroll

2) IL VENTO TRA I SALICI di Kenneth Grahame

3) MARTIN EDEN di Jack London

4) CREATURE GRANDI E PICCOLE di James Herriot

5) SHOSHA di Isaac Bashevis Singer

6) IL BUIO OLTRE LA SIEPE di Harper Lee

7) IL DIARIO di Anna Frank

8) LA BUONA TERRA di Pearl S. Buck

9) LA CLASSE di Erich Segal

10) SE QUESTO È UN UOMO di Primo Levi

11) E JOHNNY PRESE IL FUCILE di Dalton Trumbo

12) IL GIARDINO DEI FINZI CONTINI di Giorgio Bassani

13) DIO DI ILLUSIONI di Donna Tartt

14) UNA SPECIE DI SOLITUDINE di John Cheever

15) IL GRECO ERRANTE di Vassilis Vassilikos

16) IN UN MODO O NELL’ALTRO di Peter Cameron

17) L’AMANTE di Marguerite Duras

18) POESIE di Nazim Hikmet

19) LA LINGUA PERDUTA DELLE GRU di David Leavitt

20) LA PELLE di Curzio Malaparte

21) COLORI PROIBITI di Yukio Mishima

22) BLANKETS di Craig Thompson

23) LE ORE di Michael Cunningham

24) MAUS di Art Spiegelman

25) HORCYNUS ORCA di Stefano D’Arrigo

26) SEXY di Joyce Carol Oates

27) IL TEMPO DI UNA CANZONE di Richard Powers

28) PASTORALE AMERICANA di Philip Roth

29) UN AMICO DI MARCEL PROUST di Philippe Besson

30) IL CIELO È DEI VIOLENTI di Flannery O’Connor

31) LA VITA DAVANTI A SÉ di Romain Gary

32) UNA VITA COME TANTE di Hanya Yanagihara

33) UOMINI E TOPI di John Steinbeck

34) LINEA D’OMBRA di Joseph Conrad

35) FUOCO di Anaïs Nin

36) AMERICANAH di Chimamanda Ngozi Adichie

37) TRA ME E IL MONDO di Ta-Nehisi Coates

38) D’AMORE E D’OMBRA di Isabel Allende

39) LA STANZA DA BAGNO di Jean-Philippe Toussaint

40) ARACOELI di Elsa Morante

41) LA VENTICINQUESIMA ORA di David Benioff

42) POSSESSIONE di Antonia S. Byatt

43) L’ANNO DEL PENSIERO MAGICO di Joan Didion

44) L’OBLIO di Elie Wiesel

45) SPORTWRITER di Richard Ford

46) ON WRITING di Stephen King

47) TANTE STORIE di Carlo Castellaneta

48) L’AMICO RITROVATO di Fred Uhlman

49) TESTI E NOTE di Isaac Asimov

50) LA STELLA DI ESPERO di Alan Hollinghurst

 

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