Siamo felici di annunciare l’uscita del nuovo libro di Luca Ferrieri, attualmente collaboratore scientifico di Fondazione Per Leggere. Bibliotecario e ricercatore indipendente, è stato direttore della biblioteca di Cologno Monzese (MI), dal 2000 al 2017 direttore dei servizi bibliotecari culturali ed educativi del Comune di Cologno Monzese.

Quali sono i contorni della biblioteca che verrà?

Per una società in continuo cambiamento, abbiamo bisogno di un’istituzione polimorfa che sappia riformulare spazi e servizi per venire incontro alla propria comunità.

Il modello di public library, a cui si sono ispirate le più avanzate esperienze bibliotecarie del XIX e XX secolo in Italia e nel mondo, è entrato in una fase di rapida trasformazione. È una rottura di paradigmi, teorici e pratici, che non si può affrontare per forza di inerzia, o buttandosi il passato alle spalle, o cambiando tutto per non cambiare niente. Essa richiede l’attraversamento di molti confini e il superamento della linea d’ombra che separa e ricongiunge la prima utopia e l’ultima battaglia. Un viaggio in cui non si sa se temere di più la tempesta perfetta o la lunga bonaccia. Frutto di una ostinata fedeltà bibliotecaria e insieme dell’urgenza di rispondere a nuovi bisogni, questo libro mescola piste culturali diverse. Esso avanza alcune linee di riflessione e alcune proposte indisciplinate e in-disciplinari, lavorando intorno all’idea di una biblioteca aperta, polimorfa, diffusa, che sappia navigare nelle acque, ora tumultuose ora torbide, della “grande mutazione”.

È ciò che si auspica Luca Ferrieri nel nuovo “La biblioteca che verrà”.
Partendo dal nuovo modello di riferimento di open library, l’autore traccia il profilo di una biblioteca: pubblica, aperta, sociale.

?”La biblioteca che verrà” sarà in libreria dal 18 giugno, per ora lo trovate su Editrice Bibliografica: https://bit.ly/2Yk7KBg